Presentazione DheaSport

L'associazione polisportiva dilettantistica DheaSport nasce nel 2006 svolgendo attività sportive sul vasto territorio Flegreo.
Una delle caratteristiche su cui si basa il modello DheSport è il lavoro svolto quotidianamente da istruttori specializzati per l'integrazione di ragazzi diversamente abili avvicinandoli al mondo dello sport quali,il nuoto,calcio a 5,atletica leggera,sia a livello promozionale che a livello agonistico,contando attualmente un numero di circa 30 allievi.
La DheaSport è regolarmente affiliata alla F.I.S.D.I.R.(Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) e alla F.I.N.P.(Federazione Italiana Nuoto Paralimpico) grazie alle quali partecipa annualmente a manifestazioni di carattere regionale,nazionale ed internazionale.
Infine abbiamo un gruppo di atleti di nuoto non vedenti di età compresa tra i 10 e 13 anni .

domenica 18 settembre 2011

LE CLASSIFICAZIONI FUNZIONALI NEL NUOTO


L’attività agonistica natatoria, svolta da persone disabili oltre ad essere distinta – come accade nella Federazione Italiana Nuoto – per sesso e  categorie d’età, presenta un ulteriore suddivisione in classi, indispensabili, queste ultime, al fine di garantire agli atleti con diverso tipo di handicap la partecipazione a competizioni equilibrate.
            La classe d’appartenenza viene assegnata all’esito di una visita di classificazione cosi detta funzionale ed è finalizzata ad integrare, tra loro, atleti con disabilità fisiche differenti.
Infatti, a prescindere dal tipo di handicap (sia esso di origine midollare, ortopedico o cerebrale) viene attribuito all’atleta un punteggio corrispondente alle funzioni che può ancora esprimere e successivamente inserito in una delle dieci classi previste (minore è la classe, minori sono le capacità residue del nuotatore)
            Le classi per l’handicap fisico sono suddivise in S (stroke) per gli stili dorso, stile libero e farfalla, SB (breaststroke) per la rana ed SM (medley) per i misti.
            La rana è stata scorporata dagli altri stili a causa dell’influenza maggiore che gli arti inferiori hanno a livello propulsivo rispetto a quelli superiori.
            Le classificazioni funzionali furono ideate e sviluppate intorno gli anni 80 da Brigitta Blomquist – con lo scopo di sostituire il sistema a quel tempo adottato, esclusivamente basato su una visita medica, che prevedeva ben 31 classi – e sono state definitivamente adottate, quale metodo ufficiale di classificazione, nel 1992 durante le Paralimpiadi di Barcellona.
            La classificazione funzionale  si svolge in tre fasi, al termine delle quali viene assegnato un punteggio numerico che corrisponderà ad una determinata classe.
            La prima fase è caratterizzata da una visita medica svolta sul lettino ambulatoriale (bench test) dove vengono testati i singoli distretti corporei, suddivisi per articolazioni.
            Si procede, infatti,  alla valutazione, con assegnazione di punteggi, della forza muscolare e/o della coordinazione motoria e/o della mobilità articolare, oppure vengono misurati gli arti qualora parzialmente o in toto assenti, nonché viene misurata l’altezza del soggetto.
            Nella seconda fase viene testato il gesto sportivo specifico (stili nuotati, partenze, virate e galleggiamento).
            L’ultima fase prevede l’osservazione dell’atleta durante una competizione, al fine di confermare o meno le valutazioni acquisite durante le prime due fasi.
La classificazione, rappresenta, unitamente alla visita di idoneità sportiva agonistica, la porta d’ingresso nel mondo sportivo per disabili.
Il tecnico deve conoscere le basi delle classificazioni funzionali in modo da poter avere una più completa valutazione di partenza del soggetto - primo elemento di un programma di apprendimento o allenamento.

STAFF (tutti classificatori ufficiali):

  • 1 medico (eventualmente anche un terapista) ed 1 tecnico di disciplina

COMMISSIONE D’APPELLO (in caso di ricorso):
  • 3 classificatori, di cui almeno 2 (1 medico ed 1 tecnico) che non hanno classificato il soggetto nei 18 mesi precedenti.

HANDICAP e CLASSI:
            La classificazione è di tipo funzionale solo per gli atleti con disabilità fisica. I ciechi e gli ipovedenti (sensoriali) vengono inseriti in una delle tre classi previste dopo essersi sottoposti ad una visita specialistica. Per quanto concerne la disabilità intellettiva e relazionale, vengono solamente accertati i previsti requisiti.

  • H. Fisico (lesioni midollari, amputati, paralisi cerebrale, polio, ecc.ecc.) da S1 a S10 (stile,dorso,farfalla), da SB1 a SB9 (Rana), da SM1 a SM10 (misti) 3 x S + SB / 4;
  • H. Sensoriale da S11 a S13
  • Disabilità Intellettiva Relazionale S14 e C21 (sindrome di Down)

STATUS:

  • N quando non vi sono due classificatori ufficiali (sub judice).
  • R atleta da rivedere. Non necessita richiesta da parte della società.
  • P classificazione permanente. E’ permesso anche il ricorso da parte di un altro team
  • PP può essere riclassificato solo se cambia il sistema di classificazione (FCS) o sono sorti dei cambiamenti nelle capacità motorie del nuotatore (si necessita di un’istanza ufficiale corredata da certificazione medica).

RICORSO:
Classificatori presenti alla competizione – tecnici nazionali - altro team
Sarà in ogni caso avvisato prima il tecnico di società, che a sua volta informerà l’atleta.

TEST:
  • Bench Test: sul lettino (test forza muscolare, coordinazione, mobilità articolare, misura dei monconi, e del tronco) Test numerico
  • In acqua: (osservazione nei vari stili, partenze, virate, tuffi, galleggiamento prono e supino) deve nuotare 25m come minimo, 50m per i cerebrolesi (CP).

Nota: se il soggetto da classificare non è capace di passare dalla posizione supina a prona e viceversa non si procede alla classificazione perché è indice di mancata autonomia.

HANDICAP MINIMO:

  • mancanza di almeno 15 punti nel test sul lettino
  • lunghezza di un arto inferiore rispetto all’altro di minimo 20 cm (-13 punti che sommati ai 2 del tuffo e virata totalizzano i 15 di cui sopra)


VALUTAZIONE DEL DANNO CEREBRALE:

·         Punteggi:

  1. Minima possibilità di movimenti coordinati volontari, comunque inefficienti dal punto di vista funzionale
  2. Con difficoltà può fare dei movimenti lenti (flex-est alternata) meno del 25% del range articolare
  3. Con difficoltà può effettuare dei movimenti in ripetizione rapida / 50% del range art.
  4. Minima difficoltà di coordinazione in ripetizione rapida // 75% del range art.
  5. Non si evidenzia alcuna alterazione neurologica

VALUTAZIONE DELLA MOBILITA’ ARTICOLARE:

·         Vengono utilizzati gli stessi punti della precedente valutazione, prendendo in considerazione i vari range di movimento




VALUTAZIONE FORZA  MUSCOLARE

·         Punteggi:

0.  Muscoli totalmente colpiti nella loro innervazione. Assenza totale di capacità contrattile.
  1. Mancanza di movimento. Presenza di una minima capacità contrattile.
  2. Possibilità di movimento assistito in assenza di gravità
  3. Il movimento può essere eseguito vincendo la gravità
  4. Il movimento può essere eseguito vincendo anche una certa resistenza offerta dall’esaminatore (fare attenzione al grado di allenamento del soggetto)
  5. Condizione normale




PUNTEGGI ASSEGNATI

S (dorso, stile libero, farfalla)


·         Braccia    130
·         Gambe     100
·         Busto       50
·         Partenza   10
·         Virata       10

 



SB (rana)


·         Braccia  110
·         Gambe   120
·         Busto       40
·         Partenza  10
·       Virata      10

PARTENZA:

0     Partenza in acqua con assistenza
0-2     Partenza in acqua senza assistenza o caduta in acqua
3-4     Scarso tuffo con una gamba
5-6  Scarso tuffo con due gambe
                  7-8  Buon tuffo con una gamba
                  9-10 Buon tuffo con due gambe
                  9      Tuffo con un braccio non funzionale (trascinato o amputazione sopra il gomito)
                  7      Tuffo con entrambe le braccia non funzionanti

VIRATA:

0       Mancanza di spinta con i piedi
1-2   Spinta con ogni singola articolazione
3-4   Scarsa spinta con una gamba
5-6   Scarso spianta con due gambe
                  7-8   Buona spinta con una gamba
                  9-10 Buona spinta con due gambe
                  9      Virata senza un braccio (trascinato o amputazione sopra il gomito)
                  7      Virata senza entrambi le braccia
  • Nota: i nuotatori senza le mani hanno 2 punti in meno per la virata.                  



S1 SB1 SM1
Nuotatori con gravi problemi di coordinazione nei quattro arti o mancanza dell’uso delle gambe del tronco e delle mani. Hanno un minimo uso delle spalle.
Di norma nuotano il solo dorso.
I nuotatori in questa classe nella vita quotidiana necessitano della carrozzina e di assistenza.

S2 SB1 SM2
Nuotatori capaci di usare solo le braccia. Non le mani, le gambe ed il tronco.
Nuotatori con grossi problemi di coordinazione nei quattro arti.

S3 SB2 SM3
Nuotatori che hanno una ragionevole bracciata, mancano di una buona presa e non utilizzano le gambe, il controllo del tronco è assente.
Nuotatori con grave problemi o amputazioni in tutti gli arti.

S4 SB3 SM4
Nuotatori che nonostante utilizzano le braccia, hanno le mani deboli e non usano il tronco o le gambe.
Nuotatori con problemi di coordinazione nei quattro arti con predominanza nelle gambe.
Nuotatori con amputazioni in tre arti.

S5 SB4 SM5
Nuotatori con normale utilizzo delle braccia e delle mani ma non hanno la funzionalità del tronco e delle gambe.
Nuotatori con problemi di coordinazione nei quattro arti (minore rispetto la precedente categoria)

S6 SB5 SM6
Nuotatori che utilizzano perfettamente le braccia e le mani, hanno un scarso controllo del tronco, non usano le gambe
Nuotatori con problemi di coordinazione nei quattro arti (normalmente riescono a camminare)
Nuotatori con amputazioni gravi in due arti dello stesso lato
Nuotatori nani (solo per la classe S)

S7 SB6 SM7
Nuotatori con completo uso delle braccia, del tronco e qualche funzione delle gambe.
Nuotatori con problemi di coordinazione o debolezza in un emicorpo.
Nuotatori con una significativa amputazione di due arti
Nuotatori nani (solo per la rana)

S8 SB7 SM8
Nuotatori che presentano in maniera più lieve i problemi della precedente categoria.
Nuotatori impossibilitati ad usare un braccio.

S9 SB8 SM9
Nuotatori con grave debolezza in una gamba.
Nuotatori con lievissimi problemi di coordinazione.
Nuotatori amputati ad una gamba.
A meno di essere in possesso di un permesso medico specifico gli atleti presenti in questa categoria devono partire fuori dall’acqua.

S10 SB9 SM10
Nuotatori con lievissimi problemi di debolezza delle gambe.
Nuotatori con problemi all’anca che portano ad una riduzione dei movimenti.
Nuotatori con entrambi i piedi deformati.
Nuotatori con una amputazione minima.


PROFILI FUNZIONALI


S1­: 40-65 punti


  1. tetraplegia completa al di sotto di C5.
  2. quadriplegia molto grave con scarso controllo della testa e del tronco, movimenti propulsivi limitati di tutti gli arti.

Mancanza di controllo del polso e delle mani, quindi impossibilità di avere un buona presa, nuotano il solo dorso doppia bracciata, mancanza di spinta sia in partenza (feet start) che in virata, necessitano di assistenza per entrare in acqua. Le anche sono notevolmente al di sotto della superficie.

S2: 66-90


  1. tetraplegia completa al di sotto di C6.
  2. tetraplegia completa al di sotto di C7 , associata alla paralisi del plesso brachiale o limitazioni ad un arto
  3. quadriplegia molto grave con limitazioni funzionale agli arti superiori.

Mancanza di flessione del polso e delle mani, quindi impossibilità di avere un buona presa, nuotano di solito dorso doppia bracciata, in alcuni casi anche il dorso alternato, tricipite insufficiente,
mancanza di spinta sia in partenza (feet start) che in virata, necessitano di assistenza per entrare in acqua. Le anche sono notevolmente al di sotto della superficie. I CP probabilmente spingono con le gambe.

S3: 91-115


  1. Tetraplegia completa al di sotto di C7
  2. Tetraplegia incompleta al di sotto di C6
  3. Grave quadriplegia spastica con limitato controllo del tronco e movimenti asimmetrici degli arti superiori
  4. Grave quadriplegia con spasticità ed atetosi, limitata coordinazione dei 4 arti
  5. Moderata quadriplegia, controllo limitato del tronco, spasticità, atassia e/o atetosi con moderata propulsione dei 4 arti.
  6. Amputazione di tutti i 4 arti con monconi corti
A

  1. Controllo limitato del polso. Presa in acqua deficitaria. Può fare lo stile libero per un sufficiente controllo del capo. Partenze anche con lieve spinta delle mani dal blocco. Minimo controllo del tronco o assente.
  2. vedi precedente
  3. Le mani ed i polsi hanno problemi simili per cause legate alla coordinazione. Le bracciate hanno un range di movimento limitato. La spinta in partenza è minima.
  4. vedi 3
  5. vedi 3
  6. hanno una buona articolazione prossimale (spalle ed anche). Pieno controllo del tronco che suggerisce il movimento delfinato. Possono partire da seduti sul blocco.


S4: 116-140


  1. Tetraplegia incompleta C7
  2. Grave diplegia con coinvolgimento del tronco e limitata propulsione nelle spalle e nei gomiti.
  3. Grave dismelia di tre arti
A
  1. controlla il polso, ma non completamente le dita. Ha una posizione del corpo migliore dell’ S3 con miglior uso delle braccia, soprattutto nello stile libero. Partenza dall’acqua con limitata spinta, stessa condizione per le virate. 
  2. le mani possono avere difficoltà nella presa, le bracciate non sono del tutto fluide, ci possono essere dei limitati movimenti propulsivi delle gambe
  3. se vi è un braccio la mano ha un ottima presa, e la bracciata è fluida, la nuotata può essere di tipo delfinato, in partenza possono partire da seduti sul blocco.

 

 

S5: 141-165


  1. Paraplegia D1-D8 o tetraplegia incompleta sotto D8 con accettabile funzione del tronco
  2. Grave emiplegia
  3. Da grave a moderata atetosi/atassia e spasticità
  4. Nanismo inferiore a 130 cm per le donne e 137 cm per i maschi con handicap addizionale che crea problemi propulsori
  5. Moderata dismelia in tre arti

A
  1. Corretta presa nei vari stili, soddisfacente bracciate, dorsali ed addominali alti di norma presenti, le anche a ridosso della superficie, le gambe assumono la tipica posizione a V. In partenza ed in virata hanno una buona spinta con la mano. Possono partire anche da seduti dal blocco.
  2. Grossi problemi di presa nella mano corrispondente al lato colpito. Non controllano in pieno il ciclo di bracciate. Nuotano spesso solo con il braccio migliore. Limitato controllo del tronco. Le gambe sono utilizzate per la stabilità, anche se una potrebbe avere una buona propulsione.Possono tuffarsi ma necessitano dell’assistenza.
  3. Si nota subito che non “sentono” l’acqua. Non controllano del tutto le bracciate. Eccessive turbolenze nella fase di entrata ed uscita delle braccia. Le gambe sono utilizzate per la stabilità.
  4. nulla di particolare
  5. situazione migliore rispetto l’S4.

S6: 166-190


  1. Paraplegia D9-L1
  2. Moderata emiplegia con gravi limitazioni all’arto superiore interessato
  3. Moderata atetosi o atassia
  4. Amputazione sia sopra il gomito che sopra il ginocchio sullo stesso lato
  5. Doppia amputazione sopra il gomito con moncherino di lunghezza minore di ¼
  6. Congenita amputazione di 3 arti
  7. Nani
  8. Amputazione sopra il ginocchio associata a grosse limitazioni funzionali della spalla sita sullo stesso lato
A
  1. Perdita delle funzioni inferiori del tronco, le anche sono leggermente al di sotto della superficie, le gambe non assumono la posizione a V tipica degli S5. Non forniscono alcuna propulsione. Possono partire da seduti dal blocco.
  2. Una mano fornisce una propulsione minima. Spesso utilizzano solo gli arti meno colpiti per migliorare la performance.Può partire dal blocco con un assistenza.
  3.  situazione migliore rispetto l’S5
  4. -
  5. Limitazione alla bracciata dell’arto colpito.


S7: 191-215


  1. Paraplegia L2-L3 o polio comparabile
  2. Moderata emiplegia
  3. Doppia amputazione sotto il gomito
  4. Doppia amputazione sopra il ginocchio, monconi più corti della ½
  5. Amputazione sopra il ginocchio e sopra il gomito lati opposti
  6. Paralisi di un arto superiore e gravi limitazioni funzionali della gamba dello stesso lato

A
  1. Perdita delle funzioni inferiori del tronco. Le anche sono a livello dell’acqua, le gambe possono essere addotte, non forniscono propulsione ma rimangono chiuse e non ondeggiano durante la nuotata. Possono partire da seduti dal blocco.
  2. Minima propulsione di una mano, un braccio entra ed esce in anticipo, riducendo la bracciata.Buona propulsione delle gambe. Può partire con il tuffo.
  3. Mancanza di presa , bracciata potente.
  4. I monconi delle gambe vengono utilizzati per la stabilità

  1. --
  2. --

S8: 216-240


  1. paraplegia L4-L5 o polio comparabile
  2. lieve emiplegia
  3. minima spasticità su tutti gli  arti
  4. Doppia amputazione sopra le ginocchia con monconi più lunghi di ½
  5. Doppia amputazione sotto le ginocchia con monconi più corti di 1/3   
  6. Singola amputazione sopra il gomito o comparabile lesione del Plesso Brachiale
  7. Doppia amputazione delle mani, ¼ o palmo incluso
  8. Gravi limitazioni alle articolazioni degli arti inferiori
                                                       
A
  1. Minima funzionalità degli arti inferiori ai fini del bilanciamento
  2. Minima propulsione degli arti inferiori
  3. -

S9: 241-265


  1. Paraplegia incompleta tale da permettere di camminare
  2. Polio con una gamba non funzionale.
  3. Monoplegia
  4. Singola amputazione sopra il ginocchio
  5. Doppia amputazione sotto il ginocchio con monconi più lunghi di 1/3
  6. Singola amputazione sotto il gomito
  7. Limitazioni parziali alle articolazioni degli arti inferiori, su lato maggiormente

A
  1. Potenza limitata in partenza e virate. Soddisfacente propulsione delle gambe.
  2. Completa propulsione con una gamba
  3. -
  4. Completa propulsione con una gamba
  5. Moderata propulsione con entrambi le gambe
  6. Moderata propulsione con entrambi le gambe

S 10: 266-285


  1. Polio o piede equino. S1 –S2 minimo interessamento degli arti inferiori
  2. Paresi di un arto
  3. Grave limitazione di un anca
  4. Singola amputazione sotto il ginocchio
  5. Doppia amputazione dei piedi
  6. Mano amputata (come minimo ½ )


A

  1. Minima limitazione ad una gamba
  2. Una gamba ha una piena funzionalità l’altra ha limiti di propulsione e viene usata per migliorare la stabilità
  3. come 2
  4. Soddisfacente funzionalità dell’arto amputato
  5. Problemi di potenza alla virata e partenza. Buona propulsione delle gambe.
  6. La mano amputata ha una presa limitata


S11:  Nessuna percezione della luce da entrambi gli occhi fino ad una leggera percezione, ma impossibilità di riconoscere la forma di una mano a qualsiasi distanza o direzione.

S12: Dalla capacità di riconoscere la forma di una mano fino all’acuità visiva di 2/60  e/o campo visivo inferiore a 5 gradi.

S13: Dall’acuità visiva superiore a 2/60 fino ad una di 6/60 e/o campo visivo superiore a 5 gradi ed inferiore a 20

S14: handicap mentale
C21: sindrome di Down


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SB1:

  1. Tetraplegia completa al di sotto C6
  2. Tetraplegia completa al di sotto di C7 associata a paralisi del plesso brachiale o limitazioni ad un braccio
  3. Quadriplegia molto grave con limitazioni funzionale agli arti superiori.
  4. Quadriplegia molto grave con spasticità ed atetosi con scarso controllo della testa e del tronco, movimenti propulsivi limitati di tutti gli arti.
  5. Amelia o grave dismelia in tutti e quattro gli arti o amputazione con monconi molto corti

A

  1. Incapacità di presa in acqua delle mani per mancata flessione delle mani e del polso. Tricipite assente o scarsissimo.Molto instabile in acqua. Gambe ed anche molto sotto l’acqua. La nuotata sarà di tipo asimmetrico. Necessita di assistenza in partenza, nessuna spinta presente.
  2. come 1
  3. come 1. Ha dei movimenti minimi ed involontari delle braccia, con limitazioni d’escursione e coordinazione.
  4. come 1. La propulsione delle gambe è dominante
  5. Controllo completo del tronco. Possibile minima spinta in partenza e virata. Può partire da seduto dal blocco.

 

 

SB2: 66-90


  1. Tetraplegia completa al di sotto di C7
  2. Tetraplegia incompleta al di sotto di C6
  3. Moderata quadriplegia, controllo limitato del tronco, spasticità, atassia e/o atetosi con moderata propulsione dei 4 arti.
  4. Grave dismelia di tre arti
  5. Grave atrofia muscolare dei 4 arti

A

  1. Controllo limitato del polso. Può tenere la mano flessa. La presa non è efficiente. Limitata potenza nella bracciata a causa della mancanza delle funzioni muscolari. Di norma riesce ad avere una minima spinta con le mani in partenza ed in virata.
  2. come 2
  3. Mancanza di coordinazione nelle mani, quindi hanno difficoltà nella presa in acqua. Controllo limitato del polso. Limitata potenza nella bracciata a causa della mancanza di coordinazione dei movimenti, con restrizione al range di movimento.Di norma riesce ad avere una minima spinta in partenza e virata.
  4. Se presenti le mani hanno una presa normale. Le bracciate hanno un ciclo normale.(la limitazione è legata alla lunghezza degli arti). Buon controllo del tronco. La partenza può avvenire da seduto dal blocco.
  5. come 1

SB3: 66-90


  1. Completa tetraplegia sotto C8, buona estensione delle dita
  2. Incompleta tetraplegia sotto C7
  3. Completa paraplegia D1-D5
  4. Completa paraplegia D1-D8 con placca chirurgica da D4/6 che include la porzione lombare e/o gravi contratture alle anche che danno difficoltà al bilanciamento
  5. Grave diplegia con coinvolgimento del tronco  e  limitata propulsione delle spalle e dei gomiti
  6. Moderata dismelia a tre arti

A
  1. Buon controllo del polso, ma non hanno un completo controllo delle dita. Bracciata non del tutto fluida e debole.Partenza normale dall’acqua con spinta assente o limitata.
  2. come 1
  3. Capace di guadagnare potenza nella presa. Bracciate regolare.Assenza  di controllo del tronco. Gambe in posizione V.
  4. come 3. Con maggiore controllo del tronco ma assenza della flessibilità per la presenza delle placche chirurgiche
  5. ---
  6. Se presenti, le mani hanno una buona presa. Dove è presente la gamba può aver una buona spinta. Comunque sia non si avrà mai una buona propulsione di entrambi gli arti (braccio/gamba).Tuffo possibile

SB4: 116-140


  1. Completa paraplegia T6-T10
  2. Completa paraplegia T9-L1 con placca chirurgica da D4/6 che include il tratto lombare e/o contratture alle anche
  3. Incompleta tetraplegia sotto C8 con accettabili funzioni del tronco
  4. Grave emiplegia
  5. Da grave a moderata atetosi/atassia e spasticità
  6. Nanismo inferiore a 130 cm per le donne e 137 cm per i maschi con handicap addizionale che crea problemi propulsori.

A
  1. Presa delle mani e bracciata completa. Presenti alcune funzioni della parte alta del tronco. Le anche sono leggermente al di sotto della superficie, le gambe in posizione V. Spinta con le mani dall’acqua.
  2. come 1, con mancanza di flessibilità del tronco. Le gambe ondeggiano quasi in superficie.
  3. Come 1
  4. ---
  5. le mani non “sentono” l’acqua, non controllano pienamente la bracciata, hanno un limitato controllo del tronco.Possono mostrare l’intenzione di calciare.Partenza dall’acqua con spinta minima.
  6. ---

SB5: 141-165


  1. Paraplegia completa D11-L1 con arto inferiore non funzionale per il nuoto
  2. Paraplegia completa L2-L3 con placca chirurgica e/o gravi contratture alle anche
  3. Moderata diplegia con controllo scarso del tronco. Da scarsa a buona la propulsione nelle spalle e nei gomiti
  4. Da grave a moderata emiplegia
  5. Da grave a moderata atetosi e/o atassia
  6. Amputazione sopra il gomito e sopra il ginocchio sullo stesso lato
  7. Doppia amputazione sopra il ginocchio, con moncone più corto della metà.
  8. Nanismo 130 cm per le donne, 130 per i maschi
  9. Amputazione sopra un ginocchio più limitazioni funzionali alla spalla dello stesso lato.

A
  1. Riesce a mantenere una corretta presa delle mani e una bracciata completa potente.Presente la parte alta del tronco. Anche leggermente al di sotto della superficie, gambe che ondeggiano ma non nella forma a V. Partenza o dall’acqua con buona spinta delle mani o da seduti dal blocco.
  2. come 1 però il controllo del tronco è migliore e le gambe non ondeggiano, Ci possono essere problemi di bilanciamento per le contratture alle anche.
  3. La presa è soddisfacente ma il controllo dell’acqua manca, il range di movimento della bracciata è ristretto nonostante ciò la potenza è soddisfacente. Accettabile controllo del tronco. Le gambe si trascinano. Partenza dall’acqua con un’accettabile spinta. Alcuni anche seduti dal blocco.
  4. Una mano può mantenere una soddisfacente presa, ma è evidente il suo moderato coinvolgimento. Un braccio è più attivo, l’altro restringe il raggio d’azione. Soddisfacente controllo del tronco. Le gambe si trascinano o possono mostrare un azione di gambata. Partenza dall’acqua con un’accettabile spinta. Alcuni dal blocco, con assistenza.
  5. La presa delle mani è ai minimi termini. Il raggio d’azione è ristretto ma la potenza è soddisfacente, come lo è il controllo del tronco. Le gambe si trascinano o possono mostrare un azione di gambata.  Partenza dall’acqua con un’accettabile spinta. Alcuni dal blocco, con assistenza o da seduti.
  6. Una mano ed un braccio hanno il pieno controllo. Perdita di bilanciamento del tronco. Una gamba è propulsiva . La partenza può avvenire o dal blocco in piedi o dall’acqua.
  7. Pieno controllo delle mani, delle braccia e del tronco. Le anche sono in superficie, “le gambe” si trascinano. Partenza dall’acqua o da seduti sul blocco.
  8. ----
  9.  ----

SB6:166-190


  1. Paraplegia L2-L3
  2. Moderata diplegia con minimo coinvolgimento della parte superiore del corpo e del tronco.
  3. Moderata emiplegia
  4. Moderata atetosi e/o atassia
  5. Doppia amputazione sopra le ginocchia con monconi più lunghi di ½.
  6. Dismelia con braccia corte di 2/3 e singola amputazione sopra il ginocchio
  7. Un braccio paralizzato gravi limitazioni funzionali alla gamba corrispondente.

A

  1. La bracciata  ha il pieno controllo. Perdita della parte inferiore del tronco. Le anche sono in superficie e le gambe possono essere addotte, non ondeggiano ma non producono nessuna azione. Partenza dall’acqua o da seduti dal blocco.
  2. Mancanza del pieno controllo delle mani, La bracciata è buona. Minima perdita del controllo del tronco. Le gambe si trascinano. Partenza dal blocco in piedi con assistenza o dall’acqua.
  3. Una mano può mantenere una corretta presa ma evidenzia un coinvolgimento. La bracciata può essere soddisfacente solo quando si usa l’arto meno coinvolto.Una gambata poco potente è possibile. Partenza o dall’acqua o dal blocco con assistenza.
  4. La presa è scarsa ma raggiungono una soddisfacente potenza.Il range di movimento delle braccia è scarso ma abbastanza potente.Le gambe sono pressoché allineate ma alcuni movimenti sono associati con il tronco.La gambata è soddisfacente. Partenza dall’acqua o da seduti sul blocco.
  5. ---
  6. Presa buona, bracciate ridotta ma efficiente.Minimi problemi di controllo del tronco. Spinta di una gamba possibile. Tuffo possibile.

SB7: 191-215 punti


  1. Paraplegia L4-L5
  2. Moderata emiplegia
  3. Minima spasticità nei quattro arti
  4. Doppia amputazione sopra i gomiti
  5. Doppia amputazione sotto le ginocchia con monconi più corti della ½ .
  6. Amputazione sopra il gomito e sopra il ginocchi sul lato opposto.
  7. Gravi limitazioni articolari agli arti inferiori

A
  1. Minimi problemi di controllo del tronco. Le gambe mostrano l’intenzione di calciare. Tuffo di partenza non potente.La spinta nelle virate non è massima.
  2. meno grave della SB6 soprattutto nel movimento delle gambe.
  3. Leggero coinvolgimento in tutti i movimenti.
  4. La presa è assente. Da impossibile a limitata esecuzione della bracciata.
  5. Minima propulsione delle gambe o si trascinano. La partenza può avvenire dal blocco da seduti o in ginocchio. La spinta in virata è minima.
  6. Gli arti sani hanno un controllo completo. Il piede deve torcersi in fuori nella fase propulsiva.
  7. Azione limitata della gambata. Partenza e virate non potenti.

SB8: 216-240


  1. Paraplegia deambulante
  2. Polio con una gamba lesa
  3. Monoplegia o complessivi leggeri problemi di coordinazione
  4. Leggeri segni di emiplegia
  5. Doppia amputazione sotto i gomiti
  6. Singola amputazione sopra il gomito o comparabile lesione completa del plesso brachiale
  7. Doppia amputazione sotto le ginocchia con monconi più lunghi di ½
  8. Singola amputazione sopra il ginocchio
  9. Singola amputazione sotto il ginocchio con moncone più corto di ¼
  10. Singola amputazione sotto il gomito con moncone più corto di ¼
  11. Lieve limitazione alle articolazioni degli arti inferiori, maggiormente localizzato in un lato

A
  1. Minima perdita del controllo del tronco. La propulsione delle gambe è possibile. Partenze e virate senza spinta massima.
  2. La gambata è limitata ad un solo arto, dove è obbligatorio la torsione del piede.
  3. Presa e bracciata vicine alla normalità. Coinvolgimento del tronco e della propulsione lieve.
  4. Problemi di potenza in partenza ed in virata.
  5. Mancanza di presa. Bracciata soddisfacente.
  6. Un braccio ha il pieno controllo. La stabilità del tronco è lievemente interessata.
  7. Gambata minima. Tuffo da seduti o in ginocchio.
  8. Minimi problemi di bilanciamento del tronco. Il piede deve torcersi.
  9. come 8
  10. come 6
  11. Problemi di propulsione nella gambata, nel tuffo e nelle virate.

SB9: 241-275


  1. Piede equino, polio lieve
  2. Chiare dimostrazioni di leggera spasticità e/o atassia in test specifici
  3. Singola amputazione sotto il ginocchio con moncone più lungo di ¼
  4. Singola amputazione sotto il gomito  con moncone più lungo di ¼
  5. Amputazione di un piede
  6. Amputazione di una mano meno di 1/3
  7. Incompleta lesione al plesso brachiale
  8. Grave restrizione ad un anca con ulteriore disfunzione alla gamba.
  9. Anchilosi ad entrambi le caviglie, combinata a debolezza della gamba.

A

  1. Minimo coinvolgimento delle mani e dei piedi
  2. Buona propulsione con l’arto leso.
  3. Presa con una mano, bracciata  completa,
  4. come 3
  5. come 4
  6. Presa completa con una mano minima con l’altra. Bracciata ottima con un braccio, limitata con l’altro.
  7. Buona gambata.
  8. Soddisfacente gambata.

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